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Questo libro è rivolto ai giuristi, ai professionisti e agli studenti che desiderino avere un quadro completo delle pronunce della Commissione e della Corte europea dei diritti dell'uomo in materia di libertà di pensiero, di coscienza e di religione. Il suo scopo è fornirne una ricostruzione critica, articolata per filoni, per dipanare un "filo di Arianna" nel labirinto di una giurisprudenza che per sua natura è in larga misura casistica. La tesi che mira a dimostrare è che, all'interno di alcuni di questi filoni, oggi sia possibile individuare approdi sicuri e affermare pertanto che, in determinati ambiti materiali, la Convenzione europea dei diritti dell'uomo (così come applicata dalla Corte di Strasburgo) è un presidio solido a tutela della libertà di coscienza e di religione. La prima parte della ricerca descrive il sistema apprestato dalla Convenzione - prima Carta internazionale a fornire vera e propria tutela giurisdizionale ai diritti dell'uomo - anche nella prospettiva convergente della giurisprudenza multilivello; la seconda parte analizza separatamente i profili soggettivi e oggettivi delle disposizioni più rilevanti in materia di libertà di religione (articolo 9 della Convenzione, articolo 2 del I Protocollo addizionale); l'ultima parte ricostruisce i filoni di cui sopra, facendo emergere (dove possibile) alcune chiare direttrici dell'evoluzione giurisprudenziale e soffermandosi, da ultimo, sul ruolo chiave del principio di non discriminazione posto dall'art. 14 della Convenzione (e dall'art. 1 del XII Protocollo addizionale).